"Lo yoga è il più grande dono dell’India al mondo."

 T. Krishnamacharya

cos'è lo yoga

secondo l'antica tradizione

Lo yoga è partecipazione diretta alla Realtà, non il tentativo di raggiungere un qualche fine o scopo. È un mezzo pratico che combina respiro e movimento attraverso il quale fiorisce in modo del tutto naturale e spontaneo la nostra innata capacità di vivere, amare, essere in relazione. È la re-integrazione dell'essere umano col Cosmo, col Tutto. Re-integrazione che avviene nel cuore, centro e punto di incontro di tutti gli opposti.

Lo yoga è quindi una pratica che permette di sperimentare uno stato, uno stato di unità: lo si può solo vivere e farne esperienza.

Pur provenendo dall'antica tradizione sapienzale dell'India è una pratica universale. Ogni individuo può praticare lo yoga ma esso va adattato alle sue specifiche esigenze - ad ognuno il suo yoga - in base all'età, condiziona fisica, salute, background culturale e sociale.

Non esiste uno yoga standard ed è questo il motivo per cui è necessario un insegnante con cui stabilire una relazione non gerarchica di amicizia e condivisione.

la tradizione

lignaggio

Mi inchino davanti ai Maestri del passato e del presente,
a quelli che ho avuto la fortuna di incontrare in reciproca amicizia
e a quelli che li hanno preceduti:
verso di loro nutro una profonda gratitudine,
grande rispetto e amore.

La tradizione yoga che mi è stata trasmessa, che a mia volta condivido e che continua ad ispirarmi è quella riscoperta, riformata, rinnovata e insegnata da T. Krishnamacharya e resa accessibile e comprensibile dal figlio T.K.V. Desikachar.

Il lignaggio non è una cerchia ristretta, un club riservato a pochi, un sistema gerarchico, o una licenza per prevaricare sugli altri: è una condivisione di saggezza attraverso le generazioni tramite relazioni di amicizia e cura. 

Desikachar diceva: "Chiunque sia uno studente sincero di mio padre è nel Guru Parampara (lignaggio) di mio padre".

i maestri della tradizione

T. Krishnamacharya

Krishnamacharya (1888-1989) fu un rinomato studioso e maestro di filosofia indiana tra cui il sanscrito e l'ayurveda, un’incredibile guaritore e uno yogi conosciuto in tutta l'India. Visse 101 anni e fu un uomo del nostro tempo.

Nato in un villaggio nello stato di Mysore in una famiglia di bramini che affondava le sue radici nel famoso saggio Nathamuni, ricevette la sua prima istruzione in sanscrito e yoga direttamente dal padre prima di diventare allievo di una delle scuole braminiche più conosciute e rispettate dell’India. Dopo aver studiato li i testi e i rituali vedici approfondì il sanscrito, la logica e la grammatica all'università. In seguito studiò la filosofia del Vedanta e il Samkhya, il più antico sistema filosofico dell'India su cui si basa fondamentalmente lo yoga.

Nel 1916 si recò sull'Himalaya dove, ai piedi del monte Kailash, incontrò il suo maestro, Ramamohan Brahmachari, un dotto yogi che viveva con la sua famiglia vicino al lago Manasarovar in Tibet. Krishnamacharya trascorse più di sette anni con questo maestro, che esercitò una notevole influenza sulla direzione che prese nella vita, dandogli il grande compito di diffondere il messaggio dello yoga e di usare le sue capacità come guaritore. Così Krishnamacharya non intraprese una carriera accademica, ma tornò al sud dell’India dove studiò anche l’ayurveda (il sistema tradizionale indiano di guarigione). Nel 1924 tornò a Mysore, dove il raja, un sovrano progressista, gli diede l'opportunità di aprire una scuola di yoga.

A questo punto la sua reputazione si stava diffondendo in tutta l'India del sud e oltre, tanto che arrivarono anche i primi studenti occidentali. Presto, l'interesse e il lavoro di Krishnamacharya si rivolsero anche alla cura dei malati, usando l'ayurveda e lo yoga come strumenti curativi. Divenne sempre più conosciuto e nel 1952 fu chiamato a Madras per curare un popolare politico stabilendosi poi li con la sua famiglia e insegnando sia a studenti indiani che occidentali. Krishnamacharya ha insegnato e ispirato coloro che lo circondavano fino a sei settimane prima della sua morte nel 1989.

La sua ricerca per tutta la vita della giusta conoscenza, la sua dedizione e i suoi contributi allo yoga, compresa la sua condivisione degli insegnamenti agli altri, sono culminati nella diffusione dello yoga nel mondo. Spesso indicato come "il padre dello yoga moderno", Krishnamacharya è ampiamente considerato uno dei più influenti insegnanti di yoga del XX secolo e gli si attribuisce la rinascita dell’hatha yoga. Egli rappresenta un ponte tra la saggezza del mondo antico e i tempi moderni.

T. K. V. Desikachar

Desikachar (1938-2016), quinto figlio di Krishnamacharya, ha dedicato gran parte della sua vita allo studio e all'insegnamento dello yoga che suo padre aveva riscoperto dalla grande tradizione sapienziale.

Non avremmo mai avuto accesso all'insegnamento di Krishnamacharya né saremmo stati in grado di comprenderlo senza la dedizione e la genialità di suo figlio.

Desikachar studiò col padre per quasi tre decenni a partire dal 1961 e, ben comprendendo la mente occidentale (essendosi prima laureato in ingegneria), è stato in grado di interpretare e rendere fruibile per tutti noi la cultura della saggezza dello yoga con chiarezza e precisione. Nel 1976 fondò il Krishnamacharya yoga Mandiram a Madras, con lo scopo di diffondere e preservare la pratica dello yoga secondo gli insegnamenti del padre.

È stato uno dei più rispettati insegnanti di yoga e guaritori del nostro tempo e ha avuto un ruolo importante nel diffondere in occidente lo yoga ispirando migliaia di praticanti in tutto il mondo.

i miei maestri

Pierre

Ho poche informazioni sulla vita di Pierre: non amava parlare troppo di sé e alle mie richieste rispondeva in modo piuttosto vago riportando la mia attenzione alla pratica dello yoga, la vera ragione dei nostri incontri (il poco che conosco l'ho appreso durante le nostre conversazioni e da alcuni quaderni e appunti che mi ha lasciato).

Nato in Francia prima degli anni '20, dopo la morte della moglie verso la fine degli anni '60 si trasferì in India dopo un viaggio fatto alcuni anni prima. Li, a Madras, apprese lo yoga divenendo allievo di Desikachar.

Di ritorno in Europa, verso la metà degli anni '80, si stabilì in Italia in una piccola casa colonica vicino ad Assisi dove l'ho conosciuto nel 1997 all'inizio dell'estate. So che fu amico di Gerard Blitz, uno dei primi allievi europei di Krishnamacharya.

Pierre non era un insegnante nel senso usuale del termine e da quanto ne so, in quegli anni ero il suo unico allievo; presentava lo yoga non come un insieme di tecniche ma come uno 'stato' di unione e sottolineava che lo scopo della pratica è la Vita stessa. Considerava la pratica dello yoga come un flusso continuo fra Asana-Pranayama-Dyana (meditazione). Diceva che l'insegnamento dello yoga non era il passaggio di un 'sapere' ma la trasmissione iniziatica di un'esperienza. Profondamente umile e semplice, a tratti schivo, mi diceva spesso "mon ami, condivido con te quello che credo di aver compreso dalla mia pratica e dal mio maestro".

Profondo appassionato anche dello studio dei testi della tradizione mi guidò alla lettura, al canto e alla comprensione degli yoga Sutra di Patanjali e altri testi sullo yoga.

Mark Whitwell

Nato in Nuova Zelanda nel 1949, ha trascorso una vita intera a condividere la tradizione di saggezza dello yoga che scoprì in India da giovane a partire dagli anni '70. Nel 1973 conobbe Desikachar e suo padre Krishnamacharya e ne divenne allievo dopo essersi innamorato sia della loro umiltà che dei loro insegnamenti.

Dopo aver vissuto diversi anni in India, viaggiò avanti e indietro fra l'India e la Nuova Zelanda e poi gli Stati Uniti, per condividere gli insegnamenti dello yoga con le persone di tutto il mondo. Rimase, però, profondamente colpito dallo scoprire che lo yoga come pratica spirituale basata sul respiro e sul movimento, la 'preghiera di tutto il corpo', appresa dai suoi insegnanti non era quasi per niente presente nella scena dello yoga moderno. Quando lo riferì a Desikachar, quest'ultimo gli chiese se potesse fare qualcosa lui al riguardo. Il risultato fu il libro 'Il Cuore dello yoga' di cui Mark è editore e curatore. Dopo aver ospitato Desikachar in Nuova Zelanda per presentarne l'insegnamento, Mark si trasferì prima negli Stati Uniti e poi viaggiò in tutto il mondo per condividere il dono dello yoga e realizzare la richiesta del suo maestro.

Mark è anche stato profondamente influenzato dall'amicizia col saggio indiano U. G. Krishnamurti che lo ha aiutato a garantire che lo yoga che stava condividendo fosse essenzialmente partecipazione alla Vita, alla Realtà e non la ricerca di un risultato, di uno scopo futuro e quindi una forma di negazione del presente.

Ho conosciuto Mark e i suoi insegnamenti nel 2019 e ho immediatamente sentito una profonda risonanza con quella che era la mia personale comprensione ed esperienza e con quanto mi era stato trasmesso in precedenza. Ma allo stesso tempo mi ha ispirato con nuove e profonde intuizioni. Sotto la sua guida ho riscoperto il dono dello yoga come pratica quotidiana non ossessiva che è intimità e partecipazione diretta alla Realtà, rinnovando il mio impegno e dando nuova linfa alla mia pratica. La frase che ripete spesso: "Voi siete il potere del Cosmo" è per me fonte costante di ispirazione. I suoi insegnamenti sono semplici, diretti e profondamente inclusivi; il suo invito costante a condividere con gli altri lo yoga secondo la tradizione mi ha stimolato a diventare insegnante condividendo a mia volta il dono dello yoga nella mia personale comprensione e pratica. 

Uno dei grandi doni di Mark è che ha ricavato e riorganizzato in modo chiaro ed immediato i principi chiave dell'insegnamento di Krishamacharya mettendoli in questo modo a disposizione di tutti e rendendoli facilmente comprensibili e applicabili alla propria pratica. Altro aspetto che mi ha profondamente toccato è il sottolineare che nella visione di Krishnamacharya e di Desikachar è possibile praticare attivamente solo Asana e Pranayama mentre tutto il resto (meditazione, YamaNiyama, ...) arriva come dono (Siddhi) della propria pratica personale.

Mark è rimasto fedele a una visione non commerciale dello yoga senza paura a volte di criticare, ma sempre con delicatezza, gli aspetti dello yoga moderno che ingannano o sfruttano il pubblico. Ha un profondo amore e rispetto per la cultura dell'India e per i suoi insegnanti. Attualmente vive con la compagna Rosalind tra le isole Fiji e la Nuova Zelanda.

conosciamoci

mi presento

Ciao sono Devis Maccarelli, vi racconto brevemente la mia storia:

Iniziai a praticare yoga diversi anni fa, quando ero adolescente intorno al 1995, inizialmente da autodidatta.

Qualche anno dopo incontrai Pierre, un anziano francese che viveva nella campagna attorno ad Assisi, assieme al quale appresi lo yoga nel modo tradizionale (trasmesso da maestro a discepolo tramite incontri individuali). Pierre aveva vissuto per diversi anni in India e lì era stato allievo di Desikachar il figlio di Krishnamacharya che lo aveva iniziato alla pratica dello yoga nell'antica tradizione sapienziale. Sotto la sua guida iniziai la mia pratica personale quotidiana e lo studio degli antichi testi della tradizione. Per circa sette anni incontrai Pierre regolarmente in reciproca amicizia e insieme a lui approfondii lo yoga fino al suo ritorno in patria qualche anno prima della sua scomparsa.

 Dopo la sua morte ho continuato la mia pratica personale individuale ma con il passare del tempo, pur entrando in contatto con altri insegnanti e praticanti, non sono più riuscito a trovare la visione dello yoga che mi era stata trasmessa dal mio vecchio amico e maestro.

Fino a quando nel 2019 ho conosciuto Mark Whitwell e, in lui, non solo ho trovato una visione dello yoga simile a quella che mi era stata trasmessa in precedenza ma anche ulteriori e profonde intuizioni. Mark mi ha profondamente ispirato e, con i suoi insegnamenti, mi ha permesso di riscoprire e approfondire il dono dello yoga secondo i principi di Krishnamacharya come pratica quotidiana e non ossessiva che ci mette in contatto con la Realtà (con la R maiuscola) in cui viviamo e di cui siamo parte. Da allora onoro e continuo a seguire gli insegnamenti di Mark: un richiamo costante, profondo, spontaneo e divertente al potere di collegare il respiro ai movimenti nella semplicità, come insegnato dagli antichi maestri in India centinaia di anni fa.

Vivo fra Assisi e Perugia, dove condivido e trasmetto il dono dello yoga nella mia personale comprensione con l'autorità della mia pratica quotidiana e di quanto ho ricevuto e continuo a ricevere dai miei maestri e amici.

N.B. Ritengo che lo yoga sia una disciplina tradizionale e che non siano affatto necessarie certificazioni, attestati e registri per essere un buon insegnante. Requisiti fondamentali sono invece piuttosto:

  • il contatto con una tradizione vivente tramite un rapporto diretto con il proprio maestro (o nel mio caso con i propri maestri)
  • una solida pratica quotidiana non ossessiva
  • avere cura per gli altri nella propria comunità (locale o globale che sia)

Tuttavia per essere in regola con le indicazioni e le norme vigenti attualmente in Italia ho conseguito la certificazione Yoga Teacher 200 hrs e la certificazione Yoga Teacher 200+ hrs con heart of yoga di Mark Whitwell e sono registrato a Yoga Alliance RYT200 - ID: 335367 ed esercito come professionista disciplinato ai sensi della legge n° 4/2013, iscritto nel registro professionale degli Operatori Olistici di ASPIN, codice n° PG-1271-OP-P e come tale provvisto di assicurazione per i rischi professionali.

"Se sai respirare, puoi fare yoga"